La “guerra” degli spammers

Forse la parola “guerra” è inadatta a descrivere il fenomeno però i danni provocati dall’utilizzo improprio del mezzo telematico e le strategie messe in atto per tentare di combatterla la fanno assomigliare ad un vero e proprio conflitto. Stiamo parlando della Spam Mail ovvero dell’invio non sollecitato di messaggi di posta elettronica di carattere commerciale (come la pubblicità) o di carattere non commerciale (scherzi, o catene di San Antonio) postati come parte di un più grande insieme di messaggi, tutti aventi contenuto sostanzialmente identico.
Per i neofiti di Internet questo può sembrare un aspetto marginale risolvibile con la semplice cancellazione dei pochi messaggi ricevuti, in realtà il problema etico e tecnico diventerà anche per essi ben presto sostanziale.

Internet è nata in uno spirito di libertà e fiducia reciproca degli utilizzatori dove l’attenzione era più posta agli aspetti tecnici che non all’utilizzo improprio che se ne sarebbe potuto fare. Oggi imprenditori senza storia ne futuro, hanno scoperto che l’invio della pubblicità tramite la rete costa meno dei francobolli e quindi non curanti dell’invadere l’altrui privacy, l’altrui risorse e l’altrui denaro ci bombardano con messaggi pubblicitari per tentare di venderci qualsiasi cosa, dalla cassetta pornografica all’elastico ortodontico.

Uno studio effettuato per conto della Commissione Europea: Unsolicited Commercial Communications and Data Protection (gennaio 2001) ha tentato di stimare l’entità del danno in termini monetari fino a calcolare il costo per ciascun singolo utente vicino a 30 euro l’anno.

“…Su scala mondiale, assumendo una comunità online di 400 milioni (di soggetti), il costo globale dello scaricamento di messaggi pubblicitari usando la attuale tecnologia può essere cautelativamente stimato in dieci miliardi di euro (all’anno) – e questa è solamente la frazione di costo che viene sostenuta dagli utenti direttamente” ….

Fate attenzione perchè ci si riferisce al 2000 e si parla di costo diretto, infatti ulteriori costi sono a carico dei provider, i quali per fornire i servizi hanno bisogno di maggiore banda, maggiore potenza e memoria per i propri sistemi, più personale per curare il funzionamento dei sistemi, e così via. Tutti costi che poi, in un modo o nell’altro, devono scaricarsi sugli utenti. In buona sostanza, significa che le aziende e i privati hanno modo di acquistare servizi internet caratterizzati da un peggior rapporto qualità/prezzo.
Il danno deve poi comunque essere valutato, come dicevamo, includendo pure il costo derivante dal tempo perso (spesso sottratto al lavoro) per fare pulizia della propria mailbox.

Lo Spam è quindi un vero e proprio furto di servizi. ….”Si commette furto di servizi quando si utilizzano per i propri scopi computer e risorse altrui che sono in rete e vengono mantenuti per fare altre cose.”

In altre parole, si tratta di usare risorse altrui contro la volontà, espressa o tacita, di chi ha il diritto di escluderlo.
Ma senza dover ricorrere alla legge, per fermare questa orda di spammers cosa possiamo fare per proteggerci dai messaggi non sollecitati?
Possiamo inserire dei filtri sui nostri programmi di posta tentando di fargli riconoscere i mittenti, il soggetto, o il testo del messaggio non desiderato ed in questo modo allontanare le mail indesiderate, ma gli spammers si sono da tempo già organizzati ed allora cambiano frequentemente tutti i caratteri, inframezzandoli con punteggiatura od altro in modo da eludere i nostri filtri.
Possiamo utilizzare connessioni con provider che filtrino per noi gli indirizzi IP di provenienza degli spammers, ma anche questi cambiano rapidamente.
Possiamo utilizzare appositi programmi che utilizzano filtri con algoritmi Bayesiani come SpamBayes http://spambayes.sourceforge.net/ che letteralmente imparano i nostri gusti e dopo una fase di apprendimento sono in grado di lavorare per noi riconoscendo il buono dalla spazzatura.
Possiamo infine e soprattutto, evitare di acquistare da chi utilizza la rete per inviare pubblicità con messaggi non richiesti e preferire aziende serie con politiche aziendali rispettose del cliente e della sua privacy.

Francois de la Rochefoucauld scriveva: “La gloria dei grandi uomini si deve sempre commisurare ai mezzi di cui si sono serviti per raggiungerla”

Insomma, dopo gli anti-virus dovremo anche preoccuparci degli anti-spam perchè la capacità dell’uomo di infrangere l’altrui libertà possa in qualche misura essere neutralizzata…….. almeno nella nostra mail-box.